Inaugura venerdì 4 luglio 2025, nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, la mostra "Metamorfosi urbana. Venezia nella fotografia di Toni Nicolini". L'esposizione, visitabile tutti i giorni fino al 31 agosto dalle ore 10:00 alle ore 18:00, presenta una selezione di 70 fotografie originali vintage che documentano la città lagunare in un periodo di profonde trasformazioni.
Una collaborazione tra istituzioni d'eccellenza
La mostra è il risultato di una sinergia fra il CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli e la Biblioteca Nazionale Marciana del Ministero della Cultura, con il patrocinio del Touring Club Italiano. Questa collaborazione testimonia l'importanza del progetto fotografico di Nicolini nel panorama della documentazione artistica italiana.
All'inaugurazione, in programma alle ore 17 di venerdì 4 luglio, interverranno Stefano Trovato, direttore della Biblioteca Marciana, e Davide De Lucia, presidente del CRAF, che illustreranno il valore culturale e storico di questo corpus fotografico.
Il progetto fotografico: tra documentazione e denuncia
"Metamorfosi urbana" espone 70 fotografie originali realizzate da Toni Nicolini fra il 1973 e il 1978 per il Touring Club Italiano, istituzione con cui il fotografo milanese collaborò assiduamente fra gli anni Settanta e il 1990. Queste immagini facevano parte delle campagne di mappatura del patrimonio architettonico e artistico italiano, poi pubblicate in collane prestigiose come "Italia meravigliosa", "Attraverso l'Italia" e "Attraverso l'Europa".
Il progetto di Nicolini dedicato a Venezia non si pone come una semplice guida turistica o un repertorio di belle immagini, ma come un'attenta e meditata documentazione di una città esposta a un forte degrado. Il fotografo organizza il lavoro affrontando la contraddizione tra la fragilità dell'antico e l'irruenza del moderno che sottopone Venezia a un turismo aggressivo.
Uno sguardo inedito sulla città
Accanto a fotografie che ritraggono luoghi iconici – come piazza San Marco, Rialto, l'Arsenale – si alternano angoli nascosti della città e immagini di vita quotidiana colti da prospettive inedite. Questa alternanza permette di costruire un racconto complesso che va oltre la superficie turistica per mostrare la Venezia autentica degli anni Settanta.
In dialogo con una selezione di materiali conservati nella fototeca marciana, l'esposizione offre un confronto stimolante tra diverse visioni fotografiche della città, arricchendo la comprensione del contesto storico e culturale in cui operava Nicolini.
Il Fondo Nicolini al CRAF
Le fotografie in mostra fanno parte del Fondo Nicolini conservato dal 2014 presso il CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo. L'archivio Nicolini si compone di oltre 16.000 stampe fotografiche, circa 80.000 diacolor, quasi 100.000 negativi di vario formato, libri ed epistolari raccolti nel corso degli anni, recentemente oggetto di un importante intervento di conservazione, digitalizzazione e catalogazione.
Toni Nicolini: una vita dedicata alla fotografia sociale
Nato a Milano nel 1935 e scomparso nel 2012, Toni Nicolini inizia a occuparsi di fotografia in modo sistematico nel 1963, indirizzandosi da subito verso il reportage sociale e il racconto per immagini. Grazie all'amicizia con il pittore Ernesto Treccani e con vari intellettuali del periodo tra i quali Luigi Crocenzi e Danilo Dolci, la sua fotografia si caratterizza per una particolare sensibilità nel racconto sociale.
Nel 1966 partecipa alle iniziative della Galleria Il Diaframma di Lanfranco Colombo realizzando importanti progetti. Due anni dopo documenta il devastante terremoto che colpisce la Valle del Belice nel 1968 e, successivamente a Milano, i luoghi delle manifestazioni di studenti e operai, evidenziando anche le trasformazioni urbanistiche della città.
L'impegno con il Touring Club Italiano
Nel ventennio 1970-1990 Nicolini collabora a numerosissime iniziative editoriali del Touring Club Italiano, partecipando a campagne di mappatura del patrimonio architettonico e artistico italiano. Questo lavoro sistematico gli permette di sviluppare uno sguardo particolare sul paesaggio urbano e architettonico italiano, documentando non solo la bellezza ma anche le criticità del territorio.
Agli inizi del Duemila, Nicolini si dedica a documentare le grandi dismissioni industriali del territorio milanese, con reportage che compaiono su riviste specializzate come "Abitare" e "Domus", confermando il suo interesse costante per le trasformazioni urbane.
Il CRAF: eccellenza nella conservazione fotografica
Nato a Spilimbergo nel 1993, il CRAF è un'istituzione regionale deputata alla promozione della fotografia. Nel 2014 è stato riconosciuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia quale polo di riferimento per le attività di ricerca, studio, raccolta, censimento, archiviazione, conservazione, digitalizzazione e valorizzazione della fotografia.
L'archivio climatizzato ad alte prestazioni del CRAF ospita attualmente oltre 550.000 lastre, negativi, positivi, dagherrotipi, albumine, cartes de visite, positivi su lastra e album ottocenteschi. Tra i fondi più importanti conservati figura l'archivio di Luigi Crocenzi (1923-1984), che contiene opere di Mario Giacomelli, Ugo Mulas, Ferdinando Scianna, Mario Cresci, Pepi Merisio, Piergiorgio Branzi.
I fondi regionali del CRAF
Tra i fondi di carattere regionale spiccano quello di Aldo Beltrame e la collezione completa del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia, oltre agli archivi di Francesco Krivec, Carlo Bevilacqua, Tullio Stravisi, Katia Drigo, Orio Del Mistro, Gianenrico Vendramin, Piero Vanni, Carlo Innocenti, Gianni e Giuliano Borghesan.
Il CRAF è inoltre dotato di una biblioteca specializzata composta da oltre 12.000 monografie e 50.000 periodici, prevalentemente pubblicazioni specializzate nei settori della storia e delle tecniche fotografiche.
Le relazioni internazionali del CRAF
Nei suoi oltre trent'anni di attività, il CRAF ha rappresentato un'eccellenza nella promozione, studio e tutela del bene fotografico, intrattenendo stabili relazioni con le principali istituzioni fotografiche internazionali: dal MoMA e l'ICP di New York, al Bauhaus di Dessau, al Musée de l'Élysée di Losanna, oltre a numerose Università e Istituti Italiani di Cultura nel mondo.
Un documento storico di grande valore
La mostra "Metamorfosi urbana" si presenta come un documento storico di grande valore, capace di restituire un'immagine di Venezia in un momento cruciale della sua storia contemporanea. Le fotografie di Nicolini catturano non solo l'aspetto estetico della città, ma anche le tensioni sociali e urbanistiche che la caratterizzavano negli anni Settanta.
Modalità di accesso alla mostra
L'accesso alla mostra può avvenire attraverso due percorsi: dall'ingresso del Museo Archeologico Nazionale di Venezia in Piazzetta San Marco 17, oppure dal Museo Correr in Piazza San Marco - Ala Napoleonica. Entrambi i percorsi garantiscono l'accesso alle Sale Monumentali della Biblioteca Marciana con orario 10:00-18:00 (ultimo ingresso ore 17:00).
Informazioni pratiche
Titolo: Metamorfosi urbana. Venezia nella fotografia di Toni Nicolini
Dove: Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, Piazzetta San Marco 13/a, Venezia
Quando: Dal 4 luglio al 31 agosto 2025
Orari: Tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso ore 17:00)
Inaugurazione: Venerdì 4 luglio 2025, ore 17:00
Accessi:
- Museo Archeologico Nazionale: Piazzetta San Marco 17
- Museo Correr: Piazza San Marco - Ala Napoleonica
Organizzazione: CRAF Spilimbergo, Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, Biblioteca Nazionale Marciana
Patrocinio: Touring Club Italiano
La mostra rappresenta un'occasione unica per riscoprire Venezia attraverso lo sguardo di uno dei più importanti fotografi italiani del Novecento, offrendo una prospettiva critica e poetica su una delle città più fotografate al mondo.